Comunicato stampa

La sentenza di Strasburgo è inaccettabile: la Svizzera deve ritirarsi dal Consiglio d’Europa

La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) è uno scandalo. È un dato di fatto: nei tribunali europei prevale l’ideologia e si nega la realtà. I tribunali dovrebbero parlare di giustizia, non fare politica. Inoltre, i giudici di Strasburgo non hanno nemmeno preso in considerazione che la Svizzera è esemplare nella riduzione delle emissioni di CO2. L’UDC condanna con la massima fermezza questa interferenza dei giudici stranieri e chiede che la Svizzera si ritiri dal Consiglio d’Europa.

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In una causa legale inscenata, il gruppo Anziane per il clima ha portato la Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Con la sentenza odierna, i giudici di Strasburgo si sono trasformati in burattini pilotati dagli attivisti, perdendo definitivamente la loro credibilità. La loro interferenza sfacciata nella politica svizzera è inaccettabile per un Paese sovrano. La sentenza di Strasburgo è scandalosa sotto diversi aspetti:

  • si tratta di una massiccia violazione della separazione dei poteri: il compito dei tribunali è quello di dispensare giustizia e non di fare politica.
  • con questa sentenza, i giudici ideologici di Strasburgo mirano a indebolire le istituzioni giuridiche svizzere con l’obiettivo di alimentare un attivismo climatico a buon mercato.
  • né i querelanti né i giudici di Strasburgo hanno considerato i fatti: nessun Paese economicamente sviluppato ha emissioni di gas serra per franco prodotto così basse come la Svizzera. Soprattutto perché il nostro Paese ha avuto in passato una produzione energetica quasi neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2 grazie all’energia idroelettrica e nucleare.

L’UDC respinge fermamente questa sentenza emessa dai giudici stranieri. La CEDU è una corte espansionistica. Infatti sta interferendo sempre più di frequente in questioni nazionali che non erano in discussione né quando è stata fondata, né quando la Svizzera ha aderito nel 1963. È inaccettabile che le decisioni politiche vengano prese dai tribunali perché competono al legislatore democraticamente eletto. Accettando l’iniziativa per l’autodeterminazione dell’UDC, la Svizzera avrebbe garantito la precedenza della legge nazionale sulle sentenze emesse da tali corti espansionistiche.

Alla luce di tali sentenze politiche, l’UDC chiede:

  • il ritiro della Svizzera dal Consiglio d’Europa
  • una nuova discussione sulla precedenza del diritto nazionale rispetto a tali sentenze politiche

Se il Consiglio federale vuole concretamente fare qualcosa per la sostenibilità della Svizzera, raccomanda il sostegno dell’iniziativa per la sostenibilità dell’UDC, presentata mercoledì scorso. Infatti, la continua ed eccessiva immigrazione non solo sta facendo esplodere gli affitti, la sanità e i costi sociali, ma sta anche portando alla cementificazione della natura per costruire strade e abitazioni. Solo nel 2023 oltre 260’000 persone sono immigrate in Svizzera.

 
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