Editoriale

Gli Africani arrivano – altri paesi si svegliano – la maggioranza del Consiglio federale continua a dormire

L’Italia è sommersa da mesi da migranti clandestini provenienti dall’Africa e che arrivano attraverso il Mediterraneo. La questione è quanto tempo questa gente rimarrà in Italia, perché i loro veri obiettivi sono gli Stati sociali generosi come la Germania, l’Austria e la Svizzera.

Adrian Amstutz
Adrian Amstutz
Consigliere nazionale Sigriswil (BE)
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Grazie all’accordo di riammissione che la Svizzera ha concluso separatamente con l’Italia, 25’000 persone [1], che il Corpo delle guardie di confine ha intercettato l’anno scorso principalmente alla frontiera sud della Svizzera, sono potuti essere rinviati in Italia.

L’UDC e i suoi deputati federali chiedono da diversi mesi l’intervento di poliziotti militari addestrati per sostenere il Corpo delle guardie di confine e respingere le persone che tentano di varcare illegalmente la frontiera. La maggioranza del Consiglio federale rinvia in continuazione le relative proposte dei ministri UDC.

L’Austria, invece, ha deciso di agire. Il ministro austriaco della difesa prevede di stazionare 750 soldati presso il passo del Brennero per intervenire nel caso che il numero dei migranti provenienti dall’Italia continui ad aumentare[2]. Dei veicoli blindati sono già in arrivo sul posto.

A scapito della sicurezza interna

I progetti annunciati dal Consiglio federale, nel caso il numero dei richiedenti l’asilo aumenti rapidamente alla frontiera sud, sono piuttosto preoccupanti. Da una parte, il Corpo delle guardie di confine ha ritirato del personale da altre frontiere per inviarlo al sud. Risultato: le altre regioni del paese sono controllate meno bene, cosa che le bande di ladri e trafficanti sfruttano immediatamente. Dall’altra, la consigliera federale Sommaruga e il suo dipartimento di giustizia e polizia, vogliono inviare 50 poliziotti cantonali alla frontiera sud, se non si riesce più a fermare i migranti. Risultato: la sicurezza interna dei cantoni è indebolita.

Queste reazioni esitanti di fronte a una crisi che si sa andrà ad aggravarsi entro breve tempo, sono davvero irresponsabili.

Il numero di migranti economici illegali aumenta rapidamente

Il numero di migranti entrati illegalmente in Svizzera è massicciamente aumentato fra i mesi di gennaio e maggio di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2015. Le autorità hanno interrogato 11’912 persone entrate clandestinamente in Svizzera, un nuovo record, Durante lo stesso periodo del 2015, questa cifra era ancora di 7’063[3]. Il numero di domande d’asilo è tuttavia calato nel 2017. Queste cifre comprovano l’ipotesi secondo la quale molti immigranti clandestini si nascondono presso loro compatrioti in Svizzera, senza depositare la domanda d’asilo o che si servano della Svizzera quale paese di transito, il che è altrettanto illegale.

L’attrattività della Svizzera come paese di destinazione è sempre troppo grande di fronte alle enormi migrazioni in direzione dell’Europa. Il preteso calo delle domande d’asilo non deve far dimenticare che un enorme potenziale migratorio s’è accumulato alle frontiere dell’UE, nel Vicino Oriente e in Libia. Queste masse umane si dirigeranno presto o tardi verso i principali paesi di destinazione, ossia la Germania, l’Austria e la Svizzera. Esiste anche un grande potenziale di migrazione all’interno dell’Europa, in particolare in Italia, ma anche in Germania.[4]

Proteggere le frontiere nazionali

La Germania è stata il primo Stato Schengen a reintrodurre dei controlli alle frontiere nel settembre 2015 fra la Baviera e l’Austria. L’Austria, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia ne hanno seguito l’esempio. Quando i controlli alle frontiere esterne dell’UE si rivelano inefficaci, il confine nazionale deve tornare a essere una frontiera esterna. Secondo i resoconti della stampa[5], la polizia tedesca ha eseguito, grazie al rafforzamento dei controlli frontalieri, 673 mandati d’arresto per atti penali prima del vertice G20 e sabato 8 luglio 2017 a mezzanotte, ha effettuato degli arresti che non hanno rapporto con il vertice. Le autorità svizzere, invece, si limitano ad attendere e a sperare che un giorno tutto vada meglio.

L’UDC chiede che finalmente s’impieghino dei poliziotti militari alla frontiera sud, la messa in allerta di unità adeguate dell’esercito, se necessario di truppe che stanno effettuando il loro corso di ripetizione, di elicotteri equipaggiati con apparecchi di visione notturna, come pure delle misure edili per impedire il passaggio illegale delle frontiere. Inoltre, bisogna infine comunicare apertamente e onestamente in Svizzera e all’estero, che la frontiera svizzera è ermetica e che l’entrata di migranti clandestini e di altri falsi rifugiati non è più tollerata.

Se la maggioranza del Consiglio federale continua a dormire e ad attendere che delle decine di migliaia di migranti e richiedenti l’asilo dilaghino in Svizzera nello spazio di qualche giorno – che sia per chiedere l’asilo in Svizzera o per transitare attraverso il paese – la maggioranza di centrosinistra del governo nazionale, capitanata dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga, sarà totalmente responsabile della catastrofe che già va delineandosi in materia di migrazione.


[1] Risposta del Consiglio federale alla domanda urgente 17.1038 del CN Thomas Aeschi.

[2] “20 Minuten” del 04.07.17

[3] “20 Minuten” del 14.06.17

[4] Segreteria di Stato della migrazione, Statistica dell’asilo 1° trimestre 2017, pagina 2

[5] https://www.tagesschau.de/inland/g20-haftbefehle-101.html

Adrian Amstutz
Adrian Amstutz
Consigliere nazionale Sigriswil (BE)
 
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