Giornale del partito UDC-Parlar chiaro febbraio 2023

No alla costosa e ingannevole legge sull’energia!

L’UDC ha presentato quasi 104.000 firme contro la nuova legge sull’energia del centro-sinistra. Ciò significa che il Popolo avrà l’ultima parola il 18 giugno 2023.

Dopo le difficoltà iniziali nella raccolta delle firme, l’UDC ha raccolto da sola più del doppio delle firme necessarie in tempi record. Questo successo è stato possibile solo perché l’UDC è rimasta unita e tutti, dal gruppo parlamentare federale ai partiti cantonali e alle sezioni locali, hanno fatto fronte comune. Un caloroso ringraziamento a tutti voi per il vostro grande lavoro e il vostro instancabile impegno!

Il chiaro successo del referendum dimostra che, nell’attuale crisi energetica, gli elettori non vogliono vietare l’uso di auto a benzina e diesel e sostituirle con auto elettriche. Vogliono anche che i sistemi di riscaldamento a gas e a olio tuttora funzionanti non vengano smantellati per essere poi costretti a installare termopompe.

Chi pagherà per tutto questo?
Con questa legge ingannevole sulla protezione del clima, il nostro Paese dovrebbe raggiungere le “zero emissioni di CO2” entro il 2050. Allo stato attuale delle cose, ciò è possibile solo se i combustibili fossili come l’olio da riscaldamento, la benzina, il diesel e il gas saranno banditi. Ciò significherà che avremo bisogno di circa il doppio dell’elettricità rispetto a oggi. Ma già oggi soffriamo di una minacciosa carenza di elettricità, nonostante le fonti energetiche fossili e nonostante quattro centrali nucleari siano (ancora) in funzione. Pertanto, l’ingannevole legge sulla protezione del clima è in realtà una legge divoratrice di elettricità!

Questo aumento della domanda di elettricità viene addirittura sovvenzionato dal programma di sostituzione dei sistemi di riscaldamento con ben 2 miliardi di franchi di denaro dei contribuenti! Altri 1,2 miliardi sono destinati a progetti di ricerca. Il progresso tecnologico però non potrà mai essere imposto per legge. Tuttavia, questi 3,2 miliardi di franchi non rappresentano affatto l’intero ammontare del conto finale. In totale, la conversione a “zero emissioni” costerà non meno di 387 (!) miliardi di franchi! Chi dovrebbe pagare per questa politica irresponsabile?

La sinistra sacrifica la prosperità
Con questa legge, la Svizzera, in qualità di alunno modello, sacrificherà ancora una volta la sua prosperità e competitività per apparire diligente agli occhi del mondo. Siamo portati a credere che con questa legge la Svizzera possa influenzare il cambiamento climatico a livello mondiale. Ma il clima è globale: la Svizzera è responsabile solo dell’uno per mille delle emissioni mondiali di CO2.

Dopo l’uscita a testa bassa dall’energia nucleare, ora la popolazione deve essere costretta a uscire a testa bassa dai combustibili fossili. E senza avere alcuna voce in capitolo: il Consiglio Federale riceverà una sorta di delega generale che gli consentirà di ordinare in un secondo momento, tramite ordinanze antidemocratiche, numerose misure per rieducare la popolazione e l’economia. Tutto ciò deve essere impedito votando NO il 18 giugno 2023.

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Circa l‘autore
Michael Graber
UDC Consigliere nazionale (VS)
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